domenica 26 aprile 2009

Liegi-Bastogne-Liegi

Chi salva la trasferta al nord, dei colori azzurri?
Sempre lui: Davide Rebellin.
Classe cristallina e grinta da vendere.
Sempre.
Un terzo posto di tutto rispetto, a 38 anni suonati, la Freccia Vallone di mercoledì scorso nel carniere e la convinzione dell' iride a Mendrisio, a fine stagione.
Uno che se la giocava alla pari, con il mostro sacro delle classiche del Nord, Michele Bartoli.
Bei ricordi...
Per la cronaca, quest' oggi vince un predestinato: Andy Schleck.
Scatto ai meno 20, va a riprendere un fuggitivo (mi pare Bertrandt) levandogli gli adesivi dalla bicicletta, e arriva solo, con un minuto e mezzo sul gruppo.
Ne sentiremo parlare ancora.
Ora, per i nostalgici come me, un video imperdibile.
Titolo: bye bye, Jaja...
Linkando qui, potete godervi l' effetto audio dell' allungo di Michele Bartoli, quando saluta Jalabert e va a prendersi la vittoria, sul St. Nicholas.


sabato 25 aprile 2009

Ridiamoci su...

Perchè non è certo un bel periodo.
Perchè si, ho ripreso a correre (stamane un lipidico di tredici km, agile e molto facile a 4',30/km), ma mai come in questi giorni, vivo sulla mia pelle il mutare inevitabile delle priorità.
E' un' altalena.
Ci son stati periodi, e penso sia accaduto a tutti, che vivevo per lo sport.
Per alcuni poteva essere il lavoro, per altri la propria automobile, per altri ancora il successo.
Poco cambia.
Ai tempi correvo in bici, e non c'era null' altro che potesse interessarmi.
Tutto era finalizzato a lei, la bicicletta.
Come? Se ero fidanzato?
Certo che si.
Conciliavo ogni cosa: uscite con gli amici, la ragazza, le vacanze, il lavoro.
Non avevo troppi pensieri e l' unico "impegno" era quello di allenarmi bene, tutti i giorni, e menare a più non posso la domenica.
Poi la vita cambia, succedono cose, le subiamo, ci entrano dentro, e lo scorrere dei nostri giorni prende strade nuove.
E cambiano le priorità. Gli interessi posson rimanere gli stessi, ma è lo spirito con cui si affrontano che muta.
E così può succedere che un bel giorno, nonostante hai una voglia matta di correre, perchè sei reduce da un lungo infortunio, nonostante vorresti rientrare alla grande, dimostrare che sotto l' ora e diciotto sulla mezza c' arrivi senza troppa fatica, può succedere che qualcosa più grande di te, d' immenso, che da troppo tempo era latente dentro il tuo animo, tutto ad un tratto esploda.
E non importa cosa provoca.
Non importa se la deflagrazione rade al suolo qualunque cosa trovi sulla sua onda d' urto.
Non importa se costa dolore, sforzo immane e anche innaturale.
In quel momento, quello che vedi, quello che senti dentro, è il tuo "essere umano", nella sua completezza, nel suo sano egoismo, nella sua assoluta ricerca dell' essere felice.
A qualunque costo.

giovedì 9 aprile 2009

Len ta men te


Rieccomi alla tastiera.
Giorni intensi, scanditi dal lavoro, dai progetti con la Franci, dal mio rientro alle corse, dalla primavera che spinge sull' acceleratore...
Vorrei, non lo nascondo, postare la videata dei miei primi passi dopo l' infortunio di 2 mesi fa, ma i grafici direbbero ben poco.
Sarà un periodo di rodaggio sia per le nuove scarpe d' allenamento, (mi son ricomprato le zoom elite 4), che per il mio fisico, il quale necessita di "nuovo" tono muscolare, di fiato, di un colpo di gamba decente (l' equivalente del colpo di pedale nel ciclismo), e di un ritmo corsa, che vorrei tanto tornasse "rock 'n roll" come qualche settimana fa...